“Still alive”. In diretta dal fronte di guerra.

Dopo 80 anni l’Europa vive nuovamente una guerra. Nessuno di noi l’avrebbe immaginato. In queste ore convulse, fatte di tentativi diplomatici falliti e di mediazioni mai accolte, si sta assistendo all’occupazione dell’Ucraina con la forza, centinaia di migliaia di uomini e con mezzi mai visti.
Una ragazza da Kiev, che chiamerò Katrina, mi sta mandando testimonianze e filmati di come è la vita sotto le bombe e di cosa sta accadendo.
“Still alive, they don’t stop. Kiev has been bombed during all the night” mi scrive. E ancora: “Russian boys have no food and oil. They come to Ukraine and some of them stop. 90% of boys is 18-22 years old”.
Una guerra in cui sono i giovani ad essere mandati sul fronte. Il 90% di loro ha un’età tra i 18 e i 22 anni. Arrivano senza cibo né gasolio per portare avanti i loro mezzi. Combattono casa per casa, questi giovani. Chissà se condividono, chissà cosa pensano quando sparano.
Testimonianze in diretta dal fronte di guerra. Quelle che non vorremmo mai avere sentito né visto.
E’ il materiale che mi arriva che condivido, per capire cosa significa vivere da ucraini quei momenti. Nella speranza che le coscienze di tutto il mondo si destino per fermare questa follia.
Nel video che segue un jet è caduto ed esplode: siamo a pochi metri dall’abitazione della ragazza, Katrina, che vive a 5 chilometri da Kiev.
Nel prossimo video un jet russo spara un missile a pochi metri di distanza dell’abitazione. Le urla e il pianto di un bambino. La famiglia di Katrina si rifugia di corsa in cantina per sfuggire al pericolo folle.
Ed ecco il momento della caduta dell’aereo, si vede il fuoco dalla coda.
Mentre Katrina è rimasta a Kiev, un’altra ragazza, chiamamola Polina, sta scappando dall’orrore. Questo il suo resoconto whatsapp.
Polina: It takes a long time to go to the Polish border. Cars stand on the tracks. Traffic jams everywhere. Therefore, it is better to stay in one place.
Polina: People are not protesting in Italy about this situation?
Polina: Thank you very much❤️❤️❤️
We are together🙏🏻Polina: we believe in the best
Polina: We pray now too
Scrive un conoscente di Katrina. “Di solito siamo abituati a chiederci : Ciao, come stai? E la risposta: bene, così così, non mi lamento, insomma, potrebbe andare meglio, ecc ecc. Ma la risposta: sono ancora viva (nel vero senso della parola!!!!) ti raggela il sangue! Se dall’altra parte tarda ad arrivarmi la risposta…mi invadono i pensieri più cupi!!! Ho quasi paura a scrivere… paura di non ricevere risposta.“
Ecco, questa è la guerra, ad un passo da noi, nella nostra Europa. crudeltà della guerra che avverti ancor di più quando sotto i bombardamenti ci sono persone che conosci.
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