Il mio stile di vita consuma troppe Terre. Calcola quante ne consumi tu qui (e politici innovatori cercasi).
Su suggerimento delle mie figlie ho guardato i due docu-film sull’abuso di risorse alimentari della terra, seaspiracy e cowspiracy. Si trovano su Netflix. Ho faticato non poco ad arrivare in fondo perché ero realmente infastidito da cosa “gli altri, non io” – pensavo – stanno facendo al mio mondo, che avrei voluto cambiare canale: ottenere un chilo di carne di mucca allevata (dal docu-film appunto cowspiracy) consuma migliaia di litri di acqua, risorse inimmaginabili, crea inquinamento e devasta il suolo; per non dire dei pesci (dal docu-film seaspiracy) dove si presume che al ritmo attuale per il 2037 non ci saranno più quelli animali nei mari e negli oceani.
“Non sono io – pensavo – perché io vado al lavoro a piedi, sto attento al consumo d’acqua e di risorse come gas ed elettricità, acquisto cibi sani con pochissima carne e poco pesce, mangio soprattutto verdura, frutta, cereali, uova, possibilmente di pochi chilometri e comunque italiani, cerco di non abusare dell’uso dell’auto”. Sono gli altri, non io.
Ero talmente sicuro di me che proprio per avere la coscienza a posto anche oggettivamente ho cercato su Google i cosiddetti “footprint Calculator”, i misuratori di impatto ambientale, e ho cominciato a rispondere alle loro domande.
Quanti vestiti nuovi compri al mese?
Sono partito da https://www.footprintnetwork.org/ uno dei più usati e ben fatti siti calcolatori di impatto. Cominciamo con le domande.
Mangi prodotti animali? Oddio, non spesso.
Mangio manzo una volta ogni due/tre settimane. Pesce una/due volte alla settimana, quasi mai pollame, rarissimamente maiale. Una/due volte alla settimana uova o formaggio.
Quanto di quello che mangi è locale e naturale? Ho tenuto il default, 30%, dopo averci pensato un po’. In effetti, è vero che prendo cose locali, ma non tutte o comunque non in maggioranza. Una riflessione che ha cominciato a contrastare con quello che pensavo. Qui si mette male.
Dove abito? Di cosa è fatta la tua casa, quanti vi abitano, quanto è grande, hai energia elettrica, è efficiente? Quanti rifiuti generi? E quanto ricicli?
Quante cose elettroniche o vestiti compri al mese? Pochi, pochissimi.
E quanti chilometri percorri con la tua auto o in bus o in aereo al mese? Nella media in auto, mentre in aereo poco, ma non nullo.
Uno shock: 3,7 pianeti Terra solo per me!
Ho risposto a tutte le domande. Gli indicatori erano sempre verso la parte di impatto minimo, così ho pensato che avrei avuto una bella sorpresa, di quelle che potevo dire a tutti “ehi, io sì che salvo il mondo, non voi!”.
Premo “calcola” e il risultato è stato un pugno nello stomaco: per sostenere il mio stile di vita servono quasi 4 Terre. Precisamente 3,7.

“Non è possibile!” Eppure quelli sono i conti: per sostenere il mio regime di vita servono annualmente 6,3 ettari di terreno di produzione, mentre produco 13,3 tonnellate di anidride carbonica per anno.
L’Italia non è messa bene, ma gli altri Paesi europei sono messi peggio
“Come ti senti” chiede il sito web. “Male, molto male” rispondo tra me e me. E ancora non so perché consumo così tanto. Così ho dato un occhio alle statistiche mondiali, prendendo il consumo in ettari per persona. L’Italia ha 4,4 di media per persona di consumo di suolo. Ma gli altri Paesi europei (e non) sono messi peggio.
Dando un’occhiata al link https://www.footprintcalculator.org/exploreData si può vedere quanto consumiamo.
Svizzera 4,5. Austria 6. Germania 4,7. Olanda 5. Danimarca 7. Svezia 5,1 e Norvegia 5,8. Gran Bretagna 4,2. Francia 4.6. Stati Uniti: 8.

Conta la biocapacità per persona : e qui siamo messi molto molto male
Non è solo una questione di consumo, ma di quante risorse ogni persona ha a disposizione. Quindi ci sono Paesi fortunati come il Canada che consumano veramente tanto per persona (più di 8 ettari) ma ne hanno a disposizione molti di più: ben 15. Quindi in totale consumano molto meno di quello che hanno. Analogamente l’Italia ha 0,9 di ettari per persona disponibili, ma ne consuma -appunto – 4,4.
Quello che sta accadendo, però, è che le risorse a disposizione stanno calando paurosamente: il Brasile, per esempio, è passato da 23 ettari a testa a 8 in soli 60 anni.

Quindi cosa devo fare?
Ho bisogno di risposte, così ho provato altri footprint, in particolare quello del WWF brittanico che mi pare una garanzia: https://footprint.wwf.org.uk
Dopo aver risposto alle domande, mi dice che consumo quasi il doppio della media del globo, e quasi come un cittadino britannico (che consuma molto). Male, molto male anche qui.

Ma il calcolatore del WWF mi dice anche dove sto consumando le risorse terrestri. In particolare in Alimentazione, Viaggi, Casa e Varie e per quale percentuale di impatto. Ottimo per capire dove agire.

Così sono entrato in ciascuna per capire se ci sono suggerimenti. E ce ne sono.
Alimentazione (31% dell’impatto): mangia alimenti di stagione così riduci l’impatto e aiuti gli agricoltori. Riduci il consumo di carne e di latticini, varia il tuo cibo con frutta e vegetali “colorati”.
Casa (36%): scegli compagnie elettriche che usano elettricità rinnovabile, utilizza lampade LED; accendi e spegni corrente, riscaldamento eccetera usando App dal telefonino (così sei tu che le comandi e non un orologio preimpostato).
Viaggi (11%): usa la bicicletta (o vai a piedi), usa mezzi pubblici, riduci la velocità del 10% della tua auto (risparmi fino al 25%).
Varie (22%): compra meno ma compra di qualità (così riduci il numero di cose – vestiti, telefonini, ecc – che cambi). Compra di seconda mano.
In conclusione
E’ uno shock. E la domanda vera è: il nostro sistema di vita è compatibile con le risorse che abbiamo nel mondo? La risposta, almeno per me, è no. Ma non mi pare di essere tanto diverso dalla media: riciclo, vado tantissimo a piedi e uso l’auto solo per tragitti lunghi, mangio poca carne, sto utilizzando App per comandare il riscaldamento di casa e uso spesso luci LED. Non supero praticamente mai i 100/110 Km/h in autostrada. Ho un’auto ibrida.
Non è ancora sufficiente. Anzi, se ricalcolo quante terre consumo mettendo in atto al limite-che-io-potrei le indicazioni del WWF, arrivo a 2,5 terre (rispetto alle 3,7). Ancora troppo.
C’è qualcosa che è intrinseco nella società che viviamo? Dopo che ognuno di noi individualmente fa il massimo, credo che la domanda / risposta sia questa. Dovremo cominciare ad agire anche lì, forzando i politici ad essere innovativi e forse a prendere decisioni drastiche e impopolari.
Chissà se li voteremmo (chi di noi vorrebbe un politico che promette sacrifici?). Servono infatti decisioni drastiche, stili energetici diversissimi, abitudini da riconsiderare, servizi da rivedere in forma eco-compatibile, nuove soluzioni insomma.
Dobbiamo fare in fretta, perchè nel frattempo il nostro mondo non basta più. Forse i leader che abbiamo non lo sanno.
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