Ma com’è fatto il Green Pass? Sai che puoi averne più d’uno valido?
Tutti parliamo di Green Pass, ma sappiamo esattamente cosa contiene e come è fatto? E sappiamo che possiamo averne più d’uno contemporaneamente?
Storia
Il Green Pass è l’esito di una decisione europea per poter permettere ai cittadini residenti di poter viaggiare senza restrizioni. Si tratta di garantire uno dei diritti fondamentali dell’UE: libertà di spostamento dei cittadini.
Come riporta il sito https://ec.europa.eu/info/live-work-travel-eu/coronavirus-response/safe-covid-19-vaccines-europeans/eu-digital-covid-certificate_it tutto è partito il 27 gennaio 2021, dove si sono discusse le regole per scambiare tra gli Stati membri i dati dei cittadini in relazione al Covid. Non è stato un percorso facile, poichè i dati sanitari sono altamente sensibili dal punto di vista della cosiddetta “privacy” e quindi è iniziata una lunga e articolata discussione tra tutti i Garanti europei dei dati (uno per ogni Stato membro), con il Parlamento europeo e con la Commissione europea.

Il percorso è durato qualche mese, fino a giugno, quando tecnicamente e legalmente è stata identificata la soluzione: da quel momento ogni Stato doveva adeguarsi informaticamente. Per l’Italia l’adeguamento è avvenuto molto in fretta: nel giro di due/tre settimane, verso metà luglio, c’erano già le prime sperimentazioni con le famose App “Immuni” e “IO”. E i cittadini hanno iniziato a ricevere il Green Pass, che nella sua forma più completa si sostanzia in un file PDF da stampare o visualizzare. Basta andare qui a prenderlo: https://www.dgc.gov.it/web/
All’interno del Green Pass ci sono tante informazioni: tutte spiegate nel documento https://ec.europa.eu/health/sites/default/files/ehealth/docs/digital-green-certificates_dt-specifications_en.pdf
Tutti e solo questi dati possono essere presenti nel Green Pass, non uno di più né uno di meno. E sono tutti standardadizzati in modo che un lettore tedesco di Green Pass possa capire il Green Pass italiano.
Tecnologia scelta: il QR code
Il cuore del Green Pass è il QR Code. Questo “quadrato di puntini” contiene un sacco di informazioni. E’ nato in Giappone nel 1994 per automatizzare le fabbriche Toyota (vedi wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_QR). Ha in sé caratteristiche molto interessanti: un essere umano non può leggerlo (si garantisce la privacy), contiene sufficienti dati (4296 caratteri, più o meno una pagina Word) ed è letto da qualsiasi fotocamera. Quindi con ben 27 anni è comunque molto moderno: cosa rara in informatica. Se si vuole realmente verificare come è fatto un QR code in generale, ecco qui il riferimento: http://www.ams.org/publicoutreach/feature-column/fc-2013-02. Non è facile né immediato:)

Cosa c’è dentro il QR code del Green Pass?
Nel QR code del Green Pass ci sono dentro le informazioni del Green Pass. Molti siti hanno scandagliato il suo contenuto per capire come sono contenute. Ad esempio il sito https://www.dday.it/redazione/39870/cosa-ce-scritto-nel-qrcode-del-green-pass-come-decodificarlo-per-guardarci-dentro mostra come sia codificato il nostro nome, la data di nascita, l’eventuale vaccinazione, le dosi con la data di somministrazione e così via.
Nel caso del QR Code presente nel Green Pass tuttavia è stato inserito anche e soprattutto un elemento ulteriore per evitare falsificazioni o modifiche dei dati: si tratta della “firma” del Ministero della Salute che sostanzialmente inserisce nel QR Code anche un codice calcolato proprio dai dati personali e decodificabile solo ricorrendo allo stesso Ministro della Salute (per chi sa un po’ di più: è un tipico esempio di chiave pubblica – chiave privata).
L’applicazione che scansiona e “legge” il QR del Green Pass verifica quindi la provenienza e l’integrità del dato.
Chi può leggere il QR code del Green Pass?
Ci sono tante applicazioni che possono leggere il QR code del Green Pass, non solo la “famosa” VerificaC19 che il Ministero ha autorizzato. Quindi perchè solo quella è ufficiale? Perchè solo VerificaC19 garantisce che non tratta i nostri dati né li memorizza. Non è una cosa da poco con dati sanitari personali. Le altre App non sono garantite dal Ministero.
Lo sai che puoi avere più Green Pass allo stesso tempo?
Forse una cosa poco nota: è possibile avere più Green Pass allo stesso tempo, tutti validi. Come può accadere?

E’ capitato a me: ho il Green Pass del vaccino, valido 9 mesi, ma ho notato che sulle App IO e Immuni che uso, dopo un tampone che ho dovuto fare per recarmi all’estero, c’era anche il Green Pass del tampone che scadeva dopo 48 ore. Contemporaneamente quindi avevo due Green Pass attivi. Serve solo prestare attenzione: se non ci si accorge, potremmo mostrare quello scaduto alla frontiera o all’imbarco e sotto stress non trovare l’altro, quello della vaccinazione magari. In ogni caso tutti i Green Pass che abbiamo ricevuto sono sempre presenti nel sito https://www.dgc.gov.it/web/
In conclusione: Hara Masahiro
Il Green Pass che ci permette di viaggiare tra gli Stati membri (e non solo), che ci permette di entrare nei ristoranti, cinema, eventi sportivi e culturali, scuole, università, utilizzare trasporti e molto altro è frutto di una concertazione europea che ha uniformato le informazioni in esso presenti. Compreso il QR code.
Hara Masahiro nel 1994 ha inventato il QR code: mai avrebbe immaginato che sarebbe stato moderno 27 anni dopo e in voga a seguito alla terribile pandemia planetaria. La storia del QR code è qui: https://www.nippon.com/en/news/fnn20191214001/the-little-known-story-of-the-birth-of-the-qr-code.html
Leggendola, si comprende che stanno usando il QR code anche per fornire informazioni nelle tombe dei defunti.
Ecco, questo magari aspettiamo Masahiro San, ok?

Immagine di copertina tratta da: https://www.schengenvisainfo.com/news/italy-to-start-issuing-accepting-eu-covid-19-passports-from-june-15/
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