“Non leggete quei libri. Troppo romantici che inoculano direttive…” Era il 1933.
“Chi entra in biblioteca ha scarso senso critico” scriveva il prefetto di Verona nel 1933, Luigi Miranda dopo che lo stesso aveva “avuto sentore che nelle biblioteche – appunto – vi sono libri che trattano argomenti sociali o romantici, sostanzialmente di natura anti-fascista”.
Eppure sono passati solo ottant’anni, mica mille. Argomenti che fanno ridere, ora. Ma mica tanto allora: “serve la più oculata vigilanza – affermava il prefetto -, allo scopo di evitare di dare in lettura libri che sotto l’ingenua veste romantica inoculino principi contrari alle direttive di regime”.
Guai a pensarla diversamente. E guai ad aprirsi a pensieri diversi.
“Gradirò un cenno di assicurazione sull’adempimento!” terminava il prefetto.
Intanto, se non è problema, gli recapito “cinquanta sfumature di grigio” e anch’io gradirò un cenno sull’adempimento (!).
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