Welcome Mrs. Weston! Una storia di Natale tra Lugagnano e l’Inghilterra.
“Signorina, Signorina, prendi me! Gridai quando vidi quella bella signora venire a prendere uno di noi, sfollati da Cassino. Fu amore a prima vista, un colpo di fulmine”. Così inizia il proprio toccante racconto Assunta Roma, ora Mrs. Weston, nel rievocare la prima volta che vide “quella signora”, Maria Masotto. Mentre racconta la sua storia abbraccia continuamente Maria e, dai suoi occhi splendenti, traspare la felicità di avere trovato la persona che forse più di altre l’ha aiutata in uno dei momenti più duri della sua vita.
La famiglia di Maria Masotto nel 56: l’ultima foto che Assunta aveva ricevuto dall’Italia
Maria Assunta è avvolta in una calda sciarpa di lana color beige. Dal suo sguardo e dalle espressioni del viso si notano allo stesso tempo serenità ma anche fermezza di carattere. Lei vive in una casa isolata, situata lungo la strada che da Caselle porta a San Massimo. E questo, ovvero l’abitare in luogo piuttosto solitario, è stato causa di un malinteso sorto tra lei e l’ex parroco di Lugagnano Don Mario Castagna. Ma andiamo con ordine.
La sera in cui la incontro, Assunta è una signora al massimo della felicità: cammina avanti e indietro nella casa di Maria come se conoscesse da sempre ogni singola stanza e come se ciascun oggetto presente in casa le fosse familiare. I 60 anni che lei ha trascorso a cercare Maria stasera sono svaniti nel nulla. Ora, per Assunta, tutto torna ad essere familiare.
“In quel momento stavo giocando. Te lo ricordi Maria?” Assunta riprende così il racconto e, dopo un cenno di intesa di Maria, continua. “Una pausa di gioco dopo mesi di bombardamento, in uno dei fronti più caldi nell’Italia della seconda guerra mondiale: il fronte di Cassino.”
Prosegue Maria “i tedeschi ci avevano obbligati a sfollare e a prendere dei treni per lasciare quella zona. Il 23 Novembre 1943 giungemmo a Verona e fummo ospitati presso la Parrocchia di Santa Teresa. Ci misero a dormire nelle aule scolastiche. Io ero là con mia sorella e mio fratello: altri due fratelli più grandi erano in guerra”.
Nel frattempo a Lugagnano, Don Enrico Brunelli circa una settimana dopo dall’arrivo dei sfollati da Cassino fece un appello durante la S. Messa: chiese di ospitare per qualche mese soprattutto i bimbi che erano presenti a Santa Teresa.
“Io e Ida Tommasi” ricorda Maria Masotto “sentito l’appello di Don Enrico partimmo per andare a prendere uno dei bimbi sfollati. Assunta corse incontro a noi e l’incaricata all’affidamento non poteva certo non affidarci quella bimba…” conclude con un sorriso ammiccante verso Assunta e questa ricambia con gli occhi lucidi un abbraccio ancora più forte.
“Un’altra famiglia, non di Lugagnano, prese in affidamento mia sorella e mio fratello” precisa Assunta. Il racconto è spesso interrotto dal mostrare le foto di Assunta nel suo recente viaggio a Verona. In una foto è ritratto il cancello di Santa Teresa “proprio dove io vidi per la prima volta Maria”, ricorda Assunta. Poi prosegue “Maria mi ha portato a casa e sono stata ospitata da due famiglie: quella della signora Vincenzi (purtroppo deceduta da tempo NdR) mi ospitava di giorno e quella di Maria mi ospitava di notte”.
“Mi ricordo” aggiunge Assunta “che dopo pochi giorni di permanenza, Maria mi fece fare un cappottino da una sua giacca e delle calze da un suo maglione.” Precisa Maria: “Con tutto il freddo che c’era, non potevamo certo lasciarti morire intirizzita!”.
Assunta è rimasta ospite delle due famiglie per più di un anno, dopodiché si riunì con i suoi fratelli e sorelle al padre e alla madre che, nel frattempo, avevano trovato dimora a Cologna Veneta. Mancavano all’appello ancora i due fratelli maggiori, a quel tempo prigionieri di guerra.
Dopo che la guerrà finì e la sua famiglia ritornò a Cassino, la vita di Assunta trovò una strada inconsueta. “Il novembre del 1959 partii per Londra per studiare l’inglese” ricomincia il racconto Assunta e prosegue “abitavo infatti vicino ad una hostess dell’Alitalia e questa mi suggerii di andare in Inghilterra per imparare la lingua: mi sarebbe servita per lavorare, magari per fare anch’io la hostess”.
“Una sera” prosegue Assunta, guardando amorevolmente il marito che l’ha accompagnata “proprio durante una lezione dal mio professore ho incontrato il ragazzo che poi sarebbe divenuto mio marito: lui era lì per imparare l’italiano e io ero lì per imparare l’inglese”.
I coniugi Weston si sposarono nel 1963, trovarono dimora a Londra dove attualmente vivono e dalla loro unione nacquero due figli, un maschio e una femmina “entrambi sistemati: mia figlia lavora alla Royal Academy e mio figlio lavora in ospedale in Cardiologia” precisa Assunta.
La famiglia “inglese” di Assunta
Dopo che i figli si furono sistemati, Assunta Roma in Weston sebbene non avesse mai dimenticato i particolari della sua permanenza presso le famiglie di Lugagnano, decise con forza di ritrovare il suo passato: “negli anni ’90 scrissi al Comune minimo quattro volte, ma non ottenni alcuna risposta. Del ricordo di quel periodo mi rimaneva solo una foto che Maria scattò nel 1956. Da allora persi tutti i contatti con Maria e con chi mi aiutò.”
Maria Masotto poco dopo lo scatto di quella foto cambiò indirizzo e paese. A complicare il tutto c’era stata anche la riunificazione di Lugagnano: da quattro comuni a uno.
“Non riuscivo a darmi pace” prosegue Assunta “e forse anche per l’energia che ci mettevo e i sentimenti che scaturivano da quei ricordi, i miei figli mi regalarono un viaggio in Italia per il mio quarantesimo anno di matrimonio: decisi così che avrei passato tre giorni a Verona per cercare Maria. Ero a Verona il 22 Giugno 2003.”
I casi della vita spesso si incrociano in modo inaspettato. Assunta incontrò Gianfranco Dalla Valentina a Lugagnano chiedendo spiegazioni e riferimenti in merito alla vecchia chiesa, demolita circa 40 anni fa (i lettori del Baco si ricorderanno di un trafiletto a proposito, uscito nel numero di Agosto di tanti anni fa). Durante il suo girovagare per Lugagnano, Assunta decise di andare a parlare al Parroco Don Mario Castagna: magari qualcosa poteva emergere, vedendo delle foto o per ricordi personali. Non avendo trovato il Parroco, fu consigliata di mandargli una lettera.
Durante l’incontro tra Maria Masotto e Assunta, era presente anche Maria Vincenzi, una dei figli della “Signora Vincenzi”, l’altra madre adottiva di Assunta, anche lei venuta a salutare Assunta. Maria Vincenzi è stata la Madrina di Assunta nell’occasione della sua prima Comunione e Cresima, il 19 Marzo 1944. “In quel tempo” precisa Maria Vincenzi “la Comunione e la Cresima si facevano nello stesso giorno”.
L’incontro di Assunta (destra) con Maria Masotto (sinistra) e Maria Vincenzi (centro)
“Alla Sagra di San Rocco” prosegue Maria Vincenzi “Don Mario informò chi stava svolgendo i preparativi per la Sagra che era arrivata una lettera dall’Inghilterra. Dopo che riferì alcuni particolari, la Pierina Boschetti disse che conosceva Maria Masotto e sapeva dove abitava”.
Don Mario decise così di andare a recapitare la lettera alla Signora Maria.
“Ricordo quel momento” comincia a riferire Maria “alla mia porta si presentò un signore che riferiva di essere il Parroco di Lugagnano: io non mi fidavo. Da questo posto spesso transitano delle persone poco di buono. Stavo decidendo di non aprirgli e di mandarlo via quando chi si presenta come Don Mario mi dice che ha una lettera dall’Inghilterra. Ancora peggio! Ma chi vuoi che scriva ad un’anziana come me dall’inghilterra? Mi stava prendendo in giro? Poi però mi dice il nome di chi l’ha spedita: Assunta. Allora gli ho aperto subito!”
A Settembre 2003 Assunta era ancora in Italia, a Cassino. Si propose di ritentare a cercare Maria, ma ormai anche i suoi familiari la stavano convincendo di non farsi troppe illusioni. Però, fu proprio durante la sua permanenza a Cassino che sua figlia dall’Inghilterra le telefonò riferendole che era arrivata una lettera di Maria Masotto dall’Italia.
“Mia figlia non voleva aprire la lettera” ricorda Assunta “aveva troppo timore che potesse avere notizie tristi. Io insistetti per telefono. Una volta aperta, io e mia figlia scoppiammo in lacrime: era una lettera molto graziosa di Donato e Mariagrazia (rispettivamente figlio di Maria e sua moglie, NdR). Fu così che più o meno a metà Settembre telefonai a Maria da Cassino. Parlando anche con Donato organizzammo un incontro per i primi giorni di Ottobre. Non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno! Credevo di incontrarla in Paradiso, invece eccomi qui! E adesso non la lascio più.”
“Grazie, grazie Maria” conclude Assunta.
“Grazie, Grazie…le grassiè l’è fa i Santi, i omeni i lè dispensa” replica prontamente Maria.
E il sunto di tutto sta proprio qui.
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