Metà minoranza accusa: “ancora poche donne in Giunta”. L’estate a Sona tra “rosa fucsia”, “Bianco shocking” e TAR
Ci risiamo: “in Giunta due donne sono poche” afferma ai primi di giugno metà minoranza di Sona “e se non l’annullate e la rifate, vi denunciamo”. Uffa, che strazio.
Nemmeno il tempo di ripartire il 12 aprile scorso con la nomina con riserva di una nuova Giunta comunale con due donne e tre uomini, oltre al Sindaco, che il 6 e il 7 giugno arriva quella notizia rosa, anzi fucsia, firmata dai consiglieri Flavio Bonometti (lista civica), Enrico Cordioli (PD + lista civica), dall’ex sindaco consigliere Gualtiero Mazzi (Lega) e dall’ex consigliere Federico Zanella (Movimento 5 Stelle).
Il 10 giugno, poi, arriva il ricorso al TAR del Veneto, primo firmatario l’ex Sindaco Flavio Bonometti, seguito dal consigliere Gianluigi Furri (Lega), dalla Sig.ra Mara Brutti e patrocinati dall’Avv. ed ex Sindaco Gualtiero Mazzi. Il ricorso è contro il Comune di Sona e contro di me (in quanto “componente maschile”). Uffa, che tristezza.
Ma questa Legge com’è? La Legge sulle “quote rosa”, che porta il nome di Gaetano Delrio, esponente del PD e del Governo, stabilisce che nelle Giunte vi debba essere almeno il 40% di donne (o uomini) con arrotondamento aritmetico (il PD, partito che ha proposto la Legge Delrio, ha pubblicato a questo link come dev’essere la distribuzione donne-uomini). Il 40% di 6 (per Sona sono 5 Assessori + il Sindaco) fa 2,4, che è arrotondato aritmeticamente a 2 per la Legge, appunto, che hanno scritto loro.
Chi rappresenta una lista civica più il PD qui a Sona dovrebbe conoscere quella tabella ufficiale prima di agire.
E’ piuttosto singolare inoltre che Gualtiero Mazzi, dalla laguna veneta, e Flavio Bonometti, qui da Sona, lottino con tutte le loro energie contro lo stesso Comune dove hanno amministrato: ex sindaci dovrebbero sapere che Gualtiero Mazzi presiede la commissione regionale (CoReCom) che è tutta blu, altro che quote rosa che loro reputano essenziali e vitali nel ricorso. Dovrebbero inoltre sapere che il loro leader che governa la Regione Veneto, cioè Zaia, non rispetta le quote rosa in giunta regionale, altro che Sona. Atteggiamento che mi porta a pensare che sia contro la mia persona il ricorso, non a favore di un’idea.
Chi rappresenta il Movimento 5 Stelle, infine, poteva aver fatto qualche ricerca in più sul web e trovare situazioni analoghe a Sona, come Gaeta, dove i loro colleghi del Movimento la pensano diversamente.
I firmatari della diffida e del ricorso al TAR contro l’Amministrazione e contro di me comunque affermano con forza che “no, le donne devono essere più di due”. Due-virgola-quattro?? Per una rara volta la Legge italiana mostra decisamente più buon senso di alcuni…
Mi viene da dire di nuovo “che tristezza”. Non sarà mica questa la politica di cui abbiamo bisogno vero? Che è sempre “contro” anche nonostante le evidenze, che combatte le persone e non le idee, che litiga, sfrutta formalismi, non dà soluzioni, dice sempre no, pensa solo per se stessa, butta a catafascio relazioni personali per chissà quali altri interessi. A Sona capita molto spesso, perché la “vecchia” Roma è veramente vicina a Sona per qualcuno.
“Nulla di personale, certo”. Solo che ora arriva l’ennesimo tentativo di mia rimozione dove i firmatari stavolta si scagliano contro l’atto che mi ha nominato in Giunta. Mi si insinua un “del tutto evidente” dubbio: sono scioccati dalla mia presenza!? Un nuovo colore si affaccia all’orizzonte cromatico di Sona: oltre al “rosa fucsia” c’è il “Bianco shocking”.
I firmatari della diffida e del ricorso al TAR, invece di concentrarsi sul “rosa fucsia” per un verso e sul “Bianco shocking” per un altro, possono sempre provare a calarsi in un nuovo modo di condurre la vita politico-amministrativa, cercando relazioni pienamente colorate, non fuggendole o castrandole. Cercando ragioni colorate, non quelle “contro” dettate dai loro partiti. Cercando contenuti colorati, non i formalismi sullo zero-virgola.
Io e la squadra di cui faccio parte andiamo avanti per la nostra strada, con il nostro modo di agire e di fare, capace di creare relazioni con la gente e sempre a servizio della gente. Ma soprattutto mai contro una persona. Dev’essere frustrante, per chi non è capace di fare altro.
E vai a spendere soldi ed energie per combattere contro ex, che forse sono ex proprio per un motivo.
“Nulla di personale, ovviamente”.
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