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A Sona la TAV si farà. La (troppa) fretta ci permetterà di salvare il salvabile?

Ormai è certo: nel territorio di Sona la TAV passerà, e il progetto è ormai definitivo, parola dell’On. Lupi che ai primi di Dicembre ha presieduto alcuni incontri con i Prefetti delle tre città per ora interessate (Verona, Brescia, Vicenza) assieme agli Amministratori delle Ferrovie e delle Aziende coinvolte nella realizzazione.

treni-Tav

I soldi? Quelli si troveranno tramite finanziamenti della BEI (la Banca Europea degli Investimenti) tramite una garanzia sul bilancio dello Stato italiano, e dovranno trovarsi in fretta, pena il non cofinanziamento del progetto da parte dell’UE.

Per quanto riguarda il tratto Brescia-Verona, i cantieri dovranno cominciare le operazioni entro il 30 Giugno 2015.

Ora, ci si chiede: il progetto è stato dichiarato “definitivo” e il Comune di Sona, oltre a tanti altri Comuni del tracciato (Castelnuovo e Sommacampagna, ad esempio) hanno elaborato e discusso decine di Osservazioni (qui quelle di Sona). Più di così proprio non possono fare, sebbene il tracciato gli passi dentro casa.

L’On. Lupi ai prefetti ha assicurato il coinvolgimento delle amministrazioni locali per il confronto dei problemi segnalati dal territorio.

Ma di fronte ad un progetto definitivo e a questa fretta di iniziare per non perdere i soldi BEI quanto ci ascolteranno?

Tre condizioni, la definitività, la fretta e il perdere denari che non depongono a favore di un confronto. Si tratta ora di capire quanto si può salvare di un territorio che per dieci anni sarà sottoposto ad uno tsunami.

Solo per la fretta.

Brutta roba la fretta, soprattutto in politica; “p” minuscola per ora volutamente inserita.

Vediamo se la sapranno far diventare maiuscola…

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