Arcangelo a Chi? Post sugli Angeli. Due.
L’Arcangelo Gabriele ha annunciato alla giovane Maria che avrebbe concepito un figlio e lo avrebbe chiamato Gesù. Così ogni anno festeggiamo il Natale.
Tutto è chiaro oppure qualcosa ci è sempre sfuggito? Soffermiamoci un attimo sul termine “Arcangelo”.
Cosa significa? Un Angelo “più potente”? Eppure quel termine è sempre stato lì, ed è forse per questo che non lo abbiamo mai considerato più di tanto anche se talvolta, come si vedrà, l’Arcangelo è un tantino permaloso. Quindi, meglio capire bene Chi è.
Gabriele è sicuramente ben noto molto prima dell’Annunciazione. Già nel 539 ac annunciò la venuta di Cristo al profeta Daniele (vedi qui). Ma in molte altre circostanze irruppe sulla scena dell’uomo, tanto che le tre religioni monoteiste lo contemplano (vedi qui). Per l’Islam, per esempio, è l’Angelo che rivelò il Corano a Maometto. Un’annunciazione anche questa, sotto altri aspetti.
L’Arcangelo Gabriele assume una posizione di particolare rilievo assieme ad altri due Arcangeli della trazione cristiana, Michele e Raffaele. Gli unici Arcangeli che il cristianesimo menziona.
Il cristianesimo riprende il concetto di Angeli e Arcangeli dalla tradizione ebraica ma non porta con sé tutto l’approfondimento che l’ebraismo conduce con la Kabbalà. Anzi, in talune circostanze, il cristianesimo dà indicazioni contrarie al culto degli Angeli (e degli Arcangeli). Dobbiamo quindi rifarci all’ebraismo per capire meglio il concetto.
Il Tutto, Dio, si avvale di una vera e propria “gerarchia”, che organizza i cosiddetti nove “cori angelici”: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Potenze, Virtù, Principati, Arcangeli, Angeli. Esiste un decimo coro: quello delle Anime Glorificate, non composto da Angeli. I nove cori Angelici, secondo la Kabbalà, sono a loro volta composti da otto Angeli.
L’Arcangelo è una creatura divina simile a noi che “lega” gli Angeli di ciascun Coro. In ogni famiglia, infatti, ogni membro ha la propria personalità, tuttavia vi è un legame, un’eredità comune, una residenza comune, delle origini comuni, … E’ lo “spirito di famiglia”, appunto, ovvero in altri termini l’Arcangelo rettore di quella famiglia. Che per Gabriele è il coro che si chiama degli “Angeli” (vedi qui). Questo Coro manifesta il principio che presiede alla genesi dell’uomo per condurlo alla Vita Eterna, dandogli discernimenti morale.
L’Arcangelo Gabriele, tuttavia, sembra anche un tantino permaloso. A Zaccaria che non ha creduto all’annuncio di Gabriele che gli comunicava che sua moglie Elisabetta avrebbe concepito un figlio ed egli sarebbe diventato padre, Gabriele dice: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annunzio. Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo (Lc 1, 19-20).
La Sua forza è la forza di tutti gli Angeli che presiede e quindi viene destinata alla persona completamente in tutti i suoi aspetti, diversamente dagli Angeli che sono nel Coro, ciascuno con la propria specificità.
Quindi, l’Arcangelo è un’emanazione della completezza e ampiezza di quel principio divino. Non vi sono possibilità di sfuggirgli quando agisce.
Solo, attenzione alla permalosità.
Se agisce, lasciamolo fare, sennò sono guai.
Buon Natale a tutti.
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