L’Amore che cambia. Parte seconda: Amori in disequilibrio
In inglese “innamorarsi” si traduce letteralmente “cadere in amore – To fall in love”. Gli inglesi considerano l’amore come uno squilibrio tanto forte da caderci dentro?
E’ interessante chiedersi se da quella “caduta” ci si riprende, oppure se sia necessario rimanere per sempre in stato di “caduta” per essere innamorati. Parrebbe di sì, perchè sempre in inglese “disinnamorarsi”, cioè lasciarsi, viene tradotto in “To fall out of love”. Quindi dalla perenne caduta dentro (fall in) a qualcosa che sembra il contrario (fall out).
Innamorarsi rappresenta una sorta di luogo dove non c’è l’equilibrio di prima, anzi, è uno stato di perenne caduta. Equilibrio e amore paiono quindi in contrasto l’un l’altro.
Sembra quasi un contrasto tra il “tenere sotto controllo” e qualcos’altro, di profondamente diverso dal “tenere sotto controllo”. Un’uscita dalla sfera razionale per entrare in qualcosa di diverso. Cosa?
Non c’è una risposta unica, come sappiamo. Il termine “Amore” spazia dalla passione amorosa carnale alla ricerca del Divino, passando per l’amicizia (qui un mio articolo sul tema). Definizioni che differiscono molto, e creano non poche ambiguità nell’uso della medesima parola. Al punto che ci sono lingue, come il papuano, che proprio non contemplano la parola, così almeno non hanno il problema.
L’Amore come Eros, Philia o Agape?
Per fortuna ci sono migliaia di anni di discussione sul termine “Amore”. La discussione filosofica inizia con la domanda sulla sua natura. Cioè, se l’Amore è qualcosa di diverso dal razionale, com’è descrivibile in termini razionali? O forse è una manifestazione irrazionale tanto da non essere descrivibile?
La filosofia antica, e quella greca nello specifico, ha dato ampio spazio alla discussione sulle manifestazioni dell’Amore identificando tre diverse “nature”.
L’Amore in senso di Eros si riferisce a quella manifestazione costituita da passione, intenso desiderio e, nei tempi moderni, è spesso riferito al desiderio di tipo sessuale.
L’Amore in senso di Philia contrasta con l’Eros poiché è un apprezzamento intenso per qualcosa o qualcuno. L’amicizia, ad esempio, ma anche la famiglia, il lavoro, una materia di studio, una squadra di calcio.

L’Amore in senso di Agape si riferisce all’Amore paterno di Dio per l’uomo o dell’uomo per Dio. “Amerai il tuo Dio con tutto il tuo cuore, tutta la tua anima e tutta la tua mente”. Non c’è apparente spazio per altro. Richiede assoluta devozione.
Sull’Amore in senso di Agape c’è una sublime definizione (Corinzi di San Paolo):
L'amore è paziente,
è benigno l'amore;
non è invidioso l'amore,
non si vanta,
non si gonfia,
non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse,
non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
non gode dell'ingiustizia,
ma si compiace della verità.
Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.
L'amore non avrà mai fine.
A dire il vero la traduzione è con il termine “carità” invece di “amore”, ma la spiegazione c’è (http://www.bibbiaonline.it/wp/?p=1223):
Ma è sufficiente?
Quelle tre nature dell’Amore non sono sufficienti a descrivere il complesso stato interiore che ci pervade quando siamo in Amore. Rappresentano grandi categorie, in cui si evidenzia un aspetto primario (Eros, la sua assenza in Philia, il totale abbandono nell’Agape). Ma se sono in amore-tipo-Eros, è tutto qui? O forse c’è dell’altro che accompagna il mio stare in Amore con una donna? C’è forse un po’ (o tanto) di Philia anche? C’è forse un po’ (o tanto) di abbandono tipo Agape?
Nel primo articolo avevo scritto che l’Amore pare più un suono composto da molte frequenze di diversa intensità che dinamicamente cambiano nel tempo. Se dovessi continuare con l’analogia direi che quelle categorie filosofiche sembrano più categorie musicali tipo Jazz, Rock, Classic. Ma al loro interno non c’è una sola musica con una sola frequenza, ma varietà infinite di combinazioni di frequenze. Forse è così anche nell’Amore?
Servirebbe capire meglio quelle “frequenze”.
Intanto, ci sono altre “nature” dell’Amore, o solo quelle che abbiamo visto? Cioè, la filosofia sta ancora proseguendo con il comprendere cosa significhi “Amore?
C’è tutta una discussione recente su cosa sia l’Amore. Se l’Amore è uno stato emozionale, nessuna parola potrà mai descriverlo. Forse gli artisti possono avvicinarsi. Ma mai descriverlo completamente. La lingua è povera, da questo punto di vista.
Ma si possono verificare delle caratteristiche esterne, ad esempio, visto che non possiamo andare nell’emozionale.
C’è qualcosa che si chiama Amore che ha caratteristiche talmente “alte” rispetto all’attrazione sessuale che esprime il “desiderio per la bellezza“: l’Amore “Romantico” per eccellenza, non consumato da contatti fisici, che non deturpino il profondo rispetto per la donna.
Se c’è qualcosa che si chiama Amore, allora si vedranno dei comportamenti esterni ad esso legati, come la cura, l’ascolto, l’attenzione, la preferenza ad uno piuttosto che all’altro, le parole, la poesia, i regali, e così via. Ciò assume il significato di “comportamentismo“: l’Amore è tale se esprime queste cose. Non solo, se sono osservabili queste caratteristiche, allora se ne può capire l’intensità e quindi affermare che “c’è tanto Amore” oppure “dovrebbe metterci più Amore”. Quante volte lo facciamo nella nostra quotidianità di affermare queste cose?
Oppure, se c’è qualcosa che si chiama Amore, allora ha una causa genetica: la forza per procreare, per cercare sessualmente un partner. Questa definizione è “genetistica”.
Infine, c’è ancora una riflessione da fare, molto delicata. Tutte queste domande sull’Amore, hanno aspetti etici perché è possibile amare follemente un oggetto, o se stessi, o qualcuno non dello stessa specie, o qualcuno dello stesso genere sessuale.
E così, dire “Ti amo” non è proprio facile. Prima di tutto, chiediamoci sempre se l’altro o l’altra hanno lo stesso concetto di Amore nostro. Sennò sono guai.
Il prossimo post: L’Amore che cambia. parte terza: gli ingredienti dell’Amore. Perché l’Amore si compone di molti diversissimi ingredienti… che variano con il tempo e creano armonie e piatti diversi…
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